Una festa importante specie nell'antico mondo contadino perché rappresentava una ricorrenza per la conclusione dell'annata agraria.
Ed è con lo sguardo e lo spirito rivolto alla tradizione che, negli spazi del piazzale della Cooperativa Agricola Francavillese, il 10 novembre 2019, tale evento verrà rinnovato nel presente. Potrete innanzi tutto assaggiare il vino novello trasformato a partire dalle uve dei produttori locali, poiché il giorno di San Martino segna prima di tutto la fine della maturazione del mosto in vino; potrete allietare il vostro palato con cibi di stagione come le castagne, osservare come si perpetua sempre uguale a se stessa l'arte artigiana della "mandorla riccia francavillese", acquistare gli ingredienti per realizzare il Pane di San Martino, con le farine degli antichi cereali di varietà autoctone, insomma riscoprire la genuinità dello stare insieme, quando comunità e frutti della terra erano elementi simbiotici.
L'immanente collegamento dell'Uomo con la terra, la propria terra, che si sublima con l'agrarietà ed i suoi prodotti, sarà letto anche sotto la simbologia dell'arte figurativa. Attraverso le morbide tele di artisti locali che raccontano i drammi degli olivi secolari salentini violentati dalla Xylella, o nelle splendide figure che abili giovani mani artigiane hanno saputo estrarre da nodosi rami d'ulivo, o "nache" come si dice da queste parti, trascinando tale termine sin dai tempi della Magna Grecia; o ancora nelle creazioni di creta, orci o meglio "capasuni" testimoni di una economia pulita metafora della simbiosi di elementi primari ancestrali: la terra terra con i suoi sedimenti, l'acqua che li idrata per la lavorazione, ed il fuoco che li essicca.
Il tutto sarà allietato da musiche tradizionali suonate in acustico.
In considerazione della particolare meritevolezza dell'iniziativa il Comune di Francavilla Fontana ha concesso il proprio patrocinio morale: un’attestazione di apprezzamento che inorgoglisce i promotori.
Vi aspettiamo, non mancate.